MIGRANTI E CONFINI A CONFRONTO

IL VIDEORACCONTO

Le scelte politiche del governo ungherese in materia di controllo dei confini e gestione dei flussi rappresentano un felice caso di studio per cogliere il passaggio dalla speranza di un'Europa senza muri alla realtà di un'Europa cementificata alle frontiere.

Infatti nel 1989 il primo confine ad essere abbattuto è quello tra Ungheria e Austria.

Pochi ricordano che la 'Cortina di ferro' subì la prima breccia e di fatto cadde il 2 maggio 1989 in Ungheria, a Hegyeshalom. 345 chilometri di reticolati, fortificazioni, bunker e e muri lungo tutto la frontiera con l'Austria. Poi venne il 9 novembre con la caduta del muro di Berlino. Ma tutto iniziò a maggio in Ungheria dove il governo dei 'comunisti riformatori', aveva deciso che il filo spinato elettrico e i campi minati erano antistorici. La cronaca del 3 maggio 1989 su 'la Repubblica'. «La Cortina di ferro è andata in frantumi ieri mattina, sotto una pioggia insistente e davanti alle telecamere di mezzo mondo. La doppia barriera di filo spinato, per decenni è stata il simbolo della tensione e diffidenza tra Est e Ovest, è stata smantellata lungo i 345 chilometri di frontiera tra Austria e Ungheria. Reticolati, paletti in cemento e sistemi di allarme sono stati smontati e accatastati sui camion della Guardia di frontiera ungherese incaricata dal governo di demolire la Cortina entro l'anno».

Trent'anni dopo la situazione è radicalmente cambiata. Nel 2015, il governo presieduto da Viktor Orbán ha deciso la costruzione di un lungo muro in filo spinato dopo che quattrocentomila migranti hanno attraversato l'Ungheria per raggiungere altri paesi europei. Dopo la costruzione della recinzione e l'accordo firmato tra l'Unione europea e la Turchia nel marzo del 2016, il numero di migranti sulla rotta dei Balcani è notevolmente diminuito. Tuttavia molti richiedenti asilo sono ancora bloccati nei campi in Grecia (oltre 60mila) e in Serbia (oltre seimila). L'attesa per il riconoscimento dello status di rifugiato può durare fino a due anni e per i cittadini di alcune nazionalità - come Afghanistan, Pakistan e Bangladesh - è più difficile da ottenere. Per questo decine di migranti provano ogni giorno a passare la frontiera illegalmente. Per intercettare e bloccare le persone che attraversano il confine senza autorizzazione, il governo ungherese ha costruito una seconda barriera e ha creato una divisione della polizia chiamata Cacciatori di frontiera. Il secondo muro anti-migranti di Orban. È quello che si sta costruendo al confine sud-ovest con la Croazia. Sarà lungo il doppio di quello lungo il confine con la Serbia. Questa però non è una buona situazione, ma non potevamo fare nient'altro. Dovevamo proteggere il nostro Paese allo stesso modo di come proteggeremo la nostra casa o il nostro allevamento. Lazlo Toroczkai è il sindaco di Asotthalom, in Ungheria: 5 mila abitanti scarsi, esattamente sul confine che divide il Paese guidato da Viktor Orban dalla Serbia.


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