DEMOCRAZIA ILLIBERALE

IL VIDEORACCONTO

La democrazia illiberale è il sistema di governo dove le regole del gioco democratico sono ridotte allo svolgimento di elezioni, in assenza di quelle condizioni che Norberto Bobbio definiva come essenziali per valutare la democraticità del sistema politico: pluralismo reale dell'offerta politica; divieto di concentrazione di potere politico, economico e ideologico in un individuo e/o gruppo. Essa non rappresenta un modello di società aperta. Spesso vi è una costituzione che limita il potere del governo, ma è in parte o totalmente ignorata. In un recente passato sono falliti i tentativi di introdurre elementi di liberalismo all'interno di regimi autocratici. In Cina, la liberalizzazione dei rapporti economici ed il parziale riconoscimento dei diritti privati produsse nella società civile una domanda di democratizzazione del sistema che nel 1989 fu repressa nel sangue. Anche in Unione Sovietica e Sudafrica, Michail Gorbačëv e Pieter Willem Botha puntarono a riformare sistemi assolutistici attraverso il parziale riconoscimento delle libertà civili ma poco o nulla volendo concedere sotto il profilo dei diritti politici. Anche in questi due casi il tentativo non ebbe successo sebbene l'epilogo sia stato diverso da quello cinese perché i regimi ne uscirono travolti (l'Unione Sovietica nel 1991, il Sudafrica nel 1994). Queste esperienze sembrarono confermare l'assunto che liberalismo e democrazia non potevano che sostenersi a vicenda: inevitabilmente il riconoscimento anche parziale dei diritti individuali porterebbe con sé il dissenso politico che se non recepito attraverso i canali della democrazia rappresentativa produce tensioni insopportabili per la stabilità del sistema. I regimi autocratici e le democrazie liberali di recente istituzione (limitatamente ad alcuni aspetti persino quelle già consolidate da tempo) stanno subendo trasformazioni verso forme di democrazia elettorale nelle quali la limitazione delle libertà civili è sostenuta da un consenso ottenuto attraverso elezioni generali formalmente libere. Tuttavia è proprio il processo di formazione del consenso elettorale ad essere fortemente discutibile. L'attuazione di una democrazia illiberale prevede, infatti, il mantenimento di un suffragio universale svuotato di reali contenuti politici. Caso emblematico è l'Ungheria. Orban ha introdotto la democrazia cristiana illiberale come modello cui tendere per superare la democrazia liberale. Per illustrare il concetto, si è soffermato inizialmente sulle caratteristiche cristiane, conservatrici ma non bigotte, della sua idea di democrazia. Per Orban questa democrazia cristiana «è per definizione non liberale, o se si vuole, illiberale». Per illiberale, l'uomo forte di Budapest non intende il rifiuto della rappresentatività o di altri cardini di un sistema democratico, anche se certi aspetti della sua Ungheria alimentano dubbi. Caso emblematico è l'erosione dell'indipendenza della magistratura o della "tattica del salame" usata con la stampa: una alla volta, le testate non allineate sono state comprate da oligarchi filo-governativi e portare nell'orbita del governo. Nella mente di Orban, illiberale è prima di tutto un processo di affrancamento dai pilastri ideologici del liberalismo.


Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia